mercoledì 7 dicembre 2011

NOTE SPARSE.

Ieri sera si è consumato, nel Consiglio di Circoscrizione, un ennesimo episodio di "dittatura democratica" da parte della maggioranza.

Pur nel mero pieno rispetto "numeri", quello che talune volte contraddistingue l'agire di una dittatura da quello di una maggioranza liberamente eletta, è il modo con il quale la maggioranza "tratta" la minoranza.

In sintesi, se esiste o meno la possibilità di un lavoro congiunto e che le esigenze della minoranza vengano, nel rispetto delle volontà espresse dalla cittadinanza e derivanti dall'applicazione della stessa, prese in considerazione.
Non mi riferisco alla possibilità di dialogo, ma a quella di una vera cooperazione ben definita negli ambiti sopra descritti ovviamente; non è sufficiente attribuire diritti se poi viene negata, nei fattii, la loro fruibilità
Sebbene sia già accaduto più volte che la maggioranza si sia espressa in modo "bulgaro" nelle votazioni, ciò nonostante credo che ciò sia, più paradossalmente, dovuto più a difficoltà di coesione interna che da vere volontà "dittatoriali".
Vorrei ricordare, però, che un metro di giudizio del lavoro svolto in democrazia risiede nel modo in cui la maggioranza "tratta" la minoranza, come nei diritti attrrubuiti ai più deboli ( proprio le categorie meno rappresentate in senso più generale )
Rimane leggittimo l'arroccarsi numericamente anche su scelte politiche.
Questo atteggiamento, tuttavia, se portato all'esasperazione, non solo infastidisce e tende ad una dittatura democratica, ma porta ad isolare proprio coloro che affermano di volere interpretare il volere di tutti i cittadini ( creando peraltro disparità non legittimate tra i cittadini ) e porta gli stessi solo ad autoreferenziarsi.
Speruma bin !

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