venerdì 16 dicembre 2011

L’ombra di Stara sulla Due

Traballa la poltrona del presidente della Circoscrizione Punzurudu, dopo che mercoledì i fedelissimi del suo predecessore hanno fatto mancare il numero legale. Nel mirino un direttore troppo “pignolo”RAS DEL QUARTIERE Andrea Stara

Una scossa tellurica, nella Circoscrizione II, ha fatto traballare a lungo la poltrona del presidente dipietrista Antonio Punzurudu. La faglia (politica) si è manifestata mercoledì scorso durante l’ultimo Consiglio, quando un pezzo della maggioranza si è dichiarato assente durante l’appello nominale, facendo mancare il numero legale e quindi rinviare l’assemblea. Cosa sta succedendo? Contrariamente alle voci messe in giro da alcuni suoi compagni di partito, Punzurudu sta amministrando con piglio autorevole e in piena autonomia. Forse troppa. Tanto che non è passato inosservato, che ad aver preso le distanze dal presidente siano stati proprio i consiglieri di Pd e Moderati più vicini al suo predecessore Andrea Stara. A partire da Luisa Bernardini, vice presidente della Circoscrizione (sarà il caso che uno dei due dia le dimissioni?). Stesso discorso per Marco Rappazzo, coordinatore della commissione Ambiente, quindi anche lui nell’esecutivo dell’ente. Tra gli altri consiglieri democratici Vito Gentile era uscito dall’aula qualche minuto prima della chiama. Prendono le distanze da Punzurudu anche due dei tre Moderati eletti, Pino Raso e Roberto Moretta, mentre Giuseppe Genco si dissocia dalla “congiura” e resta con la maggioranza.
 
Tutti i dissidenti sarebbero, direttamente o indirettamente, sotto l'influenza dell’ex ras del quartiere, che proprio grazie alla guida della Circoscrizione ha ottenuto quel consenso indispensabile per approdare nel 2010 a Palazzo Lascaris. A scatenare la rappresaglia sarebbero i dissidi tra i fedelissimi di Stara e il direttore della circoscrizione Paolo Camera, “uomo di grande pignoleria e trasparenza” dice uno dei consiglieri, la cui richiesta di anonimato la dice lunga sul clima che si respira dalle parti della cascina Giaione. Insomma, secondo i ben informati, l’atto di mercoledì è un tentativo di far pressione su Punzurudu affinché favorisca il trasferimento del direttore “poco malleabile”. La sua maggioranza per ora sembra pronta a dare battaglia, soprattutto dopo che la compagine “stariana” si è dimostrata meno granitica del previsto, con la defezione all’ultimo di Caterina Ciampa, che alla chiama ha risposto “presente”, disattendendo il diktat. Si attendono nuove scosse di assestamento, ma se arrivasse il terremoto, c’è chi scommette che l’effetto sarebbe tanto dirompente da arrivare a lambire anche i lontani palazzi della Circoscrizione V, dall’altra parte della città.  


Articolo pubblicato sul sito della testata on line Lo Spiffero

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