mercoledì 31 ottobre 2012

Quel recinto che nessuno sa

C'è un recinto situato in uno dei polmoni verdi della Città di Torino. All'interno ci sono tanti gatti (attualmente sono 81) e tanti uccelli (cornacchie grigie e colombi feriti). Proprio così. Gli uccelli nelle voliere ed i gatti nella restante parte del recinto. Il parco è quello di piazza d'Armi. Ma cos'è questo strano recinto? Chi si prende cura di questi animali?

Qualcuno che ha visto questa struttura ha pensato bene di abbandonare il suo gatto all'ingresso lasciando un bigliettino con su scritto: "Ci dispiace, dobbiamo andare in vacanza". C'è stato chi ha lanciato il suo gatto all'interno come se fosse una palla e chi lo ha introdotto dall'alto calandolo con la corda all'interno deltrasportino. 


Eraldo Bellini è un ex informatore medico e attualmente è in mobilità in attesa della pensione. Uno dei tanti "esodati". Colleziona opere d'arte. Adora in special modo i pittori dell'800. Ma cosa c'entra il nostro Eraldo con lo strano recinto chiamato in gergo "gattile"?


Ha iniziato anni fa a prendersi cura di un gruppo di gatti randagi del suo isolato, zona Santa Rita, e poi visto che il suo cuore non è capace a dire di no, si è occupato dei gatti del vecchio stadio Comunale che erano in pericolo a causa dei lavori olimpici. Erano davvero tanti questi randagi e gestirli era diventato un problema. C'era bisogno di un'area attrezzata tutta per loro, dove poter vivere tranquilli senza correre il rischio di essere messi sotto dalle auto. Ma c'era un problema: i giardini circostanti erano tutti di proprietà comunale. Fu così che Eraldo decise nel 2004 di fare il gesto eclatante. Si incatenò sotto il Palazzo di Città per attirare l'attenzione del Sindaco (per legge è lui il proprietario dei gatti randagi e spetta a lui prendersene cura. ndr). E la ottenne! L'attuale gattile di piazza d'Armi nasce da quella protesta.


Eraldo ha finalmente un'area tutta per sé. Può iniziare a costruire il suo sogno. Un sogno molto costoso, dato che il Comune ha solo concesso l'area senza elargire contributi. Inizia quindi a tirar su la struttura del gattile e ad allestire gli interni con casette in legno, cuccette con coperte e cuscini, piantine ed alberelli per rendere l'ambiente confortevole e per non farlo sembrare un lager.


Ma quanto costa tutto questo? C'è qualcuno che aiuta il nostro Eraldo? Per fortuna non è solo. Ci sono alcuni volontari che donano un pò del loro tempo ai gatti del gattile. Ci sono anche tanti anonimi donatori che lasciano le offerte nella cassettina situata all'ingresso. Ma purtroppo non basta. Eraldo mi ha raccontato che ogni mese ci mette di tasca sua circa 1500 euro per le spese veterinarie, alimentari e quant'altro. Cerca in tutti i modi di reperire fondi per continuare ad amare e curare gli animali del gattile. Ad esempio vendendo nei mercatini un pò dei suoi oggetti. Magari anche quel libro o quel disco dal quale non vorrebbe staccarsi per questioni affettive. Addirittura mettendo all'asta i suoi amati quadri. Ma per il bene degli animali ormai rinuncia a tutto. Anche, ad esempio, a quelle vacanze che non fa più da anni.


Eraldo Bellini è uno dei tanti esempi positivi della nostra Città. Esempi che meritano di essere seguiti e sostenuti. I modi per sostenerlo sono tanti. Si può adottare un gatto o invitare gli amici a farlo. Si può contribuire inoltre lasciando un'offerta al gattile o portando del cibo (preferibilmente scatolame apposito o crocchette). Nel caso in cui non fosse presente Eraldo potrete lasciare il cibo al calzolaio di via Bainsizza angolo corso Agnelli. Per concordare una visita al gattile lasciate un messaggio sulla pagina Facebook “Parco Animalista Piazza D'armi”. Sarà felice di accogliervi.


Raffaele (Referente Tutela Animali del Movimento 5 Stelle Torino)

Mail: numbat@live.it Facebook: Numbat Veg Torino Twitter: Numbat Veg Torino

IL GATTILE LO TROVATE QUI


VIDEO DEL GATTILE: Il gattile di piazza d'Armi a Torino

Raffaele

sabato 1 settembre 2012

Accesso negato alla democrazia

  Il PD non fà entrare i nostri ragazzi per paura di un confronto diretto con il loro leader. 


La festa del Pd a Torino e per di più in Circoscrizione 2, è una festa privata? Sembrerebbe di sì visto che quando mi accingevo ad entrare per sentire Bersani, mi veniva impedito l'accesso. Alla mia richiesta di spiegazioni, mi si diceva che ero stato segnalato. Questo da una persona che faceva servizio d'ordine. Vorrei sapere in base a che cosa e da chi io sia stato segnalato. D=Democrazia???
Beh comunque allego foto di 10 minuti dopo ;-)


(Massimo)
I nostri attivisti si sono impegnati a partecipare all'evento del PD tenutosi venerdi 31/08/12, in cui Bersani ha tenuto un comizio a senso unico non rispondendo ai 10 quesiti proposti dagli attivisti del M5S, forse ritenuti troppo scomodi... Le dieci domande sono state anche distribuite al pubblico tramite volantino così i curiosi e specialmente i tesserati potranno esser stimolati a cercare risposte che nessuno vuol dare...

giovedì 5 luglio 2012

La Stampa pag. 59 Aula deserta al voto sull'inceneritore.

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E' sempre accesissima la discussione alla Circoscrizione 2 sull'inceneritore del Gerbido. Lunedì la minoranza e i cittadini hanno abbandonato l'aula del Consiglio dopo che il presidente Punzurudu ha sospeso la seduta prima di discutere la proposta avanzata da Sel di un sistema di controllo partecipato sull'inceneritore. Alla ripresa, in un'aula deserta, l'idea é stata bocciata dalla maggioranza, anche se si sono astenuti 2 coordinatori, Maseri e Genco e il capogruppo del Pd, Mastrogiacomo.
 Massimo


 

Innaugurato il giardinetto di via De Canal angolo via Carlo del Prete

Dopo solo 9 mesi di ritardo è stato inaugurato il giardinetto ATC di Via Carlo del Prete angolo VIa Eleonora D'arborea presentanto anche mesi fa in VI Commissione.
Molte le cause del ritardo prima il caldo eccessivo di Ottobre che non permetteva la piantumazione degli alberi poi i problemi nel collaudo dei lampioni fino al 30 Giugno data dell'apertura!
L'area confina con la bocciofila Mirafiori Nord che ha fortemente voluto quest'opera e che si fa carico dell'apertura e della chiusura del giardino almeno fino a Settembre...
Costo totale dell'opera? Circa 700 mila euro!!!
Oltre ai 2 minuti di intervento del Coordinatore Rappazzo Cit TV riprende anche il discorso del Presidente (non eletto) della Circoscrizione 2 Andrea Stara! 
Link articolo Cit TV :
Innaugurati i giardini di via del Prete

martedì 3 luglio 2012

ALL'OPERA DEI PUPI

di GELMINI Gualtiero

Ieri sera nel Consiglio della Circoscrizione 2 abbiamo assistito all’abbandono dell’aula da parte della minoranza infastidita dal comportamento della maggioranza : un piccolo Aventino.

L’ Aventino non è conosciuto solo per essere uno dei sette colli di Roma, ma fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati d'opposizione contro il governo fascista, in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti : l’iniziativa consisteva nell’astenersi dai lavori parlamentari, riunendosi separatamente.

Il periodo, le motivazioni e la gravità erano tali che non si può neppure pensare lontanamente di sovrapporre questo con l’episodio di ieri.

Tuttavia, quanto accaduto in Consiglio la dice lunga circa i rapporti tra le forze politiche all’interno del Consiglio e su ciò che questo determina.

Un atteggiamento simile non depone, e non solo per l’esempio storico precedentemente citato, a favore di una soluzione, qualunque sia l’argomento o la spinta che lo produce.

Non premia una minoranza che, in questo modo, pare abbandonare la lotta gettando via ogni minima possibilità di rappresentare i Cittadini che l’ha votata.

Non premia neppure la soluzione dei problemi contingenti, e non tanto perché non si possa continuare i lavori del Consiglio, quanto perché le scelte vengono determinate senza tener presente altre posizioni legittimate al contributo politico.

Aggiungiamo che, probabilmente, nessun Consigliere può e desidera affermare che questo sia il modo migliore di lavorare.

La maggioranza, però, non può esimersi da qualche mea culpa.

Addossare le responsabilità politiche a chi ha abbandonato la sala è facile ed incontrovertibile, tuttavia è difficile pensare che gli autori di un gesto così significativo siano stati, improvvisamente e tutti insieme, colpiti da qualche forma di pazzia.

Richiedere, ad esempio, una sospensione del Consiglio per una riunione di maggioranza è un atto del tutto privo di rispetto nei confronti non solo della minoranza, ma anche dei Cittadini presenti.

Non è emerso in sede dibattimentale un problema così urgente da essere risolto in quel modo ma, come minimo, trattasi di mera e colpevole disorganizzazione.

Come è possibile che il Presidente non abbia potuto convocare un incontro con la sua maggioranza in un momento precedente ?

Come è possibile che alla richiesta del Presidente nessuno dei suoi Consiglieri, meccanicamente consenzienti, non abbia
almeno chiesto il motivo ?

Erano forse tutti a conoscenza della ragione ?

Ma se così fosse sarebbe anche peggio : un atteggiamento premeditato condiviso !

Tutto questo pare essere un teatrino fatto più di sceneggiatura che di personaggi, dove il vero regista ( non sempre presente alla recita )  fa e disfa la trama di una commedia che a volte muta in farsa ma che in realtà è una tragedia.

Tutto quanto mentre i comprimari pensano di interpretare credendosi protagonisti, invece recitano parti inaudite all’Opera dei Pupi.

Una tragedia che determina la morte della Democrazia, dove viene mutilata la partecipazione ed eliminato qualsiasi valore aggiunto esterno alla maggioranza.

Una gestione per numeri più che per consensi profondi e condivisi, annullando  il coinvolgimento attivo  tutti i soggetti legittimati con la principale attenzione alla pratica del do ut des elettorale e/o politico.

Non mancano i distinguo dei singoli all’interno della maggioranza ; ma quale miglior rifugio politico individuale di quello dell’unità, forse meglio definibile come conveniente asfittico arroccamento per convenienza personale ?.

Certo sarebbe brutto fosse realmente così, ma se diamo una lettura ai programmi od ai documenti nazionali di alcuni Partiti i cui Rappresentanti siedono in Consiglio e fanno parte della maggioranza, non si fa difficoltà ad incontrare disallineamenti o contraddizioni più o meno pesanti con delle posizioni prese in sede consigliare.

Paradossalmente anche le immagini espresse nelle ragioni sociali dei Partiti vengono disattese dai progetti che i loro Rappresentanti votano.

Così anche per quanto riguarda gli atteggiamenti di alcuni di loro.

Insomma, ai poveri tapini e malpensanti è difficile mettere insieme ecologia ed inceneritore, moderato con intransigente, valori con interessi e democratico con la forzatura.

Ma detto ciò, non si deve abbattere ma proseguire sulla strada dell’impegno, soprattutto personale ; ed è proprio a questo che intendo richiamarmi ancora una volta.

Da questa situazione si potrebbe uscire qualora i singoli si facessero carico di queste contraddizioni e levassero la loro voce di disaccordo.

In gioco non c’è un’alleanza di interessi di casta o di partito, ma un avvenire che al momento non promette nulla di buono soprattutto se questa cultura politica continuerà ad imperare assoggettando deboli rappresentanti.

sabato 30 giugno 2012

Compensazione Parco tematico ambientale

di GELMINI Gualtiero

Poter spendere 350 mila euro … mhmhmhm interessante !

Oddio in questi momenti in cui spesso mancano poche migliaia di euro per affrontare delle semplici riparazioni ai giochi per i bambini o sostituire qualche asse di legno di panchina ci si può domandare … ma sto sognando  o son desto ?

In realtà questo lo può pensare solo un Cittadino ma non certamente i Consiglieri della Circoscrizione 2.

Altro che desti … hanno l’argento vivo addosso !!

Una cifra simile equivale ad un intero bilancio della Circoscrizione 2, tutta manna caduta dal cielo … o quasi.

Occorre cogliere l’attimo per determinare dove spendere la cifra.

Però, ma come mai sono arrivati tutti questi euro … , da dove, per cosa ?

Già, belle domande ; andiamo con calma allora, leggiamo bene i documenti.

Ebbene, i 350.000 euro circa sono giunti dall’articolo 7 dell’Accordo di programma per le opere di compensazione dovute alla costruzione dell’inceneritore.

Ma allora saranno vincolate in qualche modo ?

Ebbene, la destinazione è a favore di un parco tematico ambientale.

Mitico, diamo risorse per l’ambiente … fantastico !!!

Dai raccogliamo tutte le idee, quelle dei Consiglieri e soprattutto quelle dei Cittadini che dovrebbero essere  i destinatari del progetto.

Cerchiamo, quindi, la partecipazione popolare per costruire qualcosa che sia bello, utile e che sia portatore di valori ambientali.

Ops, calma, non allarghiamoci troppo.

I Cittadini saranno pure i destinatari del progetto, ma a decidere meglio che si lasci il Consiglio, altrimenti che ci stanno a fare gli eletti ?

Vabbè, se sono stati eletti certamente possono rappresentare e quindi sono titolati a scegliere.

Allora si dia il via alle discussioni : consigli, commissioni, capigruppo, mozioni, emendamenti.

Ed ecco i primi intoppi : la spesa è dedicata esclusivamente al parco tematico ambientale e quindi non si può fare altro che quello.

Si, ma … niente ma, è deciso !

Si, ma almeno si potrebbe dare voce ai cittadini e comprendere se hanno delle idee a suffragio ?

In effetti alcuni Cittadini stilano una lista di 13 proposte alternative, ma cozzano con l’articolo 7 dell’Accordo di programma ; però accade anche che parta anche una raccolta firme che in breve tempo raccoglie 700 adesioni contro la realizzazione del parco tematico ambientale.

Mhmhmhmh,, ma allora i Consiglieri che fanno ?

La maggioranza si stringe coorte e sventa il tentativo di alcuni Consiglieri di dare facoltà a modificare il progetto.

Successivamente pone a difesa della posizione un maxiemendamento che accelera  la realizzazione del parco, incaricando direttamente il Museo A come Ambiente della progettazione che sarà partecipata con Cascina Roccafranca ed altri soggetti al momento non conosciuti.

Accipicchia che azione combinata, degna di valenti strateghi.

Peccato che in questo modo si annulli la volontà di molti Cittadini, la loro espressione formale di protesta e qualsiasi contributo ulteriore, compreso quello della minoranza consigliare.

Bhè, questo sarà stato reso necessario per una alta ragione, una estrema necessità che va oltre a quelle espresse dai
Cittadini, così impellente da blindare la maggioranza senza che sia offerta possibilità di discussione in Consiglio.

E’, in piccolo, una “ragion di Stato” quella che sta dirigendo l’azione di governo circoscrizionale.

Già già, sarà proprio così, del resto sono loro i rappresentanti del volere dei Cittadini.

Tuttavia, in questi frangenti molti iniziano a pensare che si stia verificando un errore : la maggioranza sta confondendo rappresentanza con rappresentatività.

Bhè, poco importa tanto … gli elettori hanno votato e Loro ora sono l’espressione diretta.

Eheheh … nonostante questo atteggiamento permei la maggioranza nei numeri, tuttavia qualche cenno di dubbio emerge tra i Consiglieri.

Iniziano i distinguo e le espressioni di sofferenza, anche pubblica che si palesano, tra l’altro, anche nel Consiglio aperto di lunedì 25.

Fortunatamente, per la maggioranza, i numeri continuano ad essere un baluardo insormontabile e sostengono le scelte effettuate.

Qualche crisi di coscienza  si avverte chiara, ma non si riesce a distinguere se è di carattere politico o personale, ma di certo in qualche modo e prezzo viene calmierata.

Siamo ad oggi, e i soliti malpensanti auspicano la comparsa di un Martin Lutero che tentò contestare e fermare la vendita delle indulgenze praticata dalla Chiesa di Roma per finanziare la costruzione della Basilica di S. Pietro.

I fedeli desiderosi di purificarsi potevano, in pratica, comprarsi, a seconda delle loro possibilità la remissione totale o parziale dinanzi a Dio dei loro peccati.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, disse molto tempo fa un famoso democristiano.

Oggi dei Cittadini si stanno chiedendo i motivi per i quali il valore della  partecipazione progettuale sia stato accantonato, proprio quando è la sinistra al governo circoscrizionale ( ma non era proprio la sinistra il paladino del valore partecipativo alla politica dei Cittadini ? ).

Si domandano perché si faccia spesso ed indiscriminato uso del voto di fiducia, esautorando la minoranza dalla partecipazione alle scelte ( ma non era contestato proprio dalla sinistra questo atto durante, ad esempio, il governo Berlusconi ? )

Si interpellano se vi siano pressioni esterne per assecondare velocemente progetti ( che diversamente dovrebbero essere discussi e anche rimodulati ), in quanto  vengono attribuite competenze ad enti che godono ( per malefiche coincidenze ) di sponsorizzazioni di soggetti politici esterni alla Circoscrizione legati tra loro e con la Circoscrizione stessa ( ma la sinistra che fa ? si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità ? - De Andrè - )

Si interrogano se vi sia una corrispondenza tra cosa è accaduto può volte, anche nell’ultima legislazione circoscrizionale, e cioè se sia in atto una sorta di patto tra gentiluomini che prevede un silenzioso supporto reciproco tra chi ha dato il voto e chi ne ha goduto.

Nulla di eccezionale ma almeno che siano chiare le lobbies e chi le supporta in Circoscrizione, : è solo un problema di coerenza rispetto alle azioni politiche che si compiono e rispetto verso TUTTI i Cittadini ( ma non era la sinistra a sollevare il problema del conflitto di interessi ? )

La trasparenza, forse, passa anche attraverso questi piccoli gesti di responsabilità personale e politica che io personalmente mi aspetto più dai Giovani che da chi è l’aracnide nella favola dello scorpione e la rana.

giovedì 14 giugno 2012

La guerra è sempre la stessa: Ricchi contro Poveri... come riprendersi tutto il denaro, e anche gli schiavi, ovvero perchè la classe inferiore non dovrebbe lavorare gratis...

La troika che cos'è?
 
 Mario Monti ha parlato questa mattina alla Camera. Dopo la riunione di ieri sera, in cui ha chiesto ad Alfano, a Bersani e a Casini di avere pieno supporto sul processo di cessione di sovranità nazionale (come se la mozione di fine gennaio non fosse sufficiente), questa mattina ha detto che tutto sommato possiamo stare tranquilli, perché da noi la troika non è stata necessaria: abbiamo fatto da soli, evitando il commissariamento.
 Del resto, quand'è che mamma e papà ti lasciano fare da solo? Quando dimostri di essere un bambino responsabile, ovvero di fare ciò che ti viene detto di fare senza neppure bisogno di essere sgridato. Ed è indiscutibile che noi, a differenza della Grecia, ci siamo messi subito, diligentemente a fare i compiti. Ma sarà così vero, poi, che nonostante le apparenze la troika da noi non sia intervenuta?

 Vediamo un po'. La Troika, in gergo, è il trio composto dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Se grattiamo un po' la vernice sotto alla carta patinata, è risaputo che Mario Monti in Commissione Europea è di casa, essendo stato commissario per decenni, tanto da essere definito il vero burocrate europeo per eccellenza (tra l'altro, essendo anche stato
costretto alle dimissioni per l'affare Santer). Nel Fondo Monetario Internazionale, invece, è direttamente membro del board di governatori, per cui è libero di esercitare la sua influenza così come di subirla dall'attuale presidenza di Christine Lagarde. Alla Banca Centrale Europea, per finire, c'è Mario Draghi, vicepresidente e managing director di Goldman Sachs fino al 2005, anno in cui Monti è diventato International Advisor della grande banca d'affari (qualche anno prima che ci finisse poi anche suo figlio). Negli stessi anni, Goldman Sachs aveva fatto sparire come per incanto il debito greco dai bilanci, semplicemente ridenominandolo in euro, si era presa i 300 milioni di cachet e aveva lasciato la Grecia pronta per essere travolta dalla crisi, che poi sarebbe stata gestita dal suo vicepresidente, Draghi, una volta divenuto presidente della BCE. Ma per non farsi mancare niente, Monti e Draghi sono anche colleghi al Gruppo Bilderberg e, indirettamente, compartecipi di strani rimpasti di potere. Collega banchiere di Draghi era Lucas Papademos, ex vicepresidente BCE, membro della Trilaterale e messo a capo del governo greco al posto del povero Papandreou (che aveva osato persino indire un referendum). Ma collega banchiere di Draghi era anche il predecessore di Draghi alla presidenza della BCE, il quale ora sostituisce lo stesso Monti a capo dell'area europea della Trilaterale: tale Jean Claude Trichet. Non si può dire dunque che, con tali e tante parentele, il nostro presidente del Consiglio sia poi così estraneo anche alla BCE stessa. E non ci stupiremmo che il suo prossimo incarico possa essere proprio all'Eurotower. Se l'hanno fatto senatore in meno di 48 ore, del resto, tutto è possibile.

 Quindi, se ad avere imposto le misure di austerity in Italia ci abbia pensato la troika composta dalla Commissione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea mediante commissariamento formale, o se invece ci abbia pensato un commissario unico che li rappresenta tutti e tre, piazzato con secco e magistrale colpo da biliardo dagli stessi che ora spingono per l'accelerazione del progetto degli Stati Uniti d'Europa, farà forse una differenza un po' ipocrita sul piano formale, ma sostanzialmente, qualcuno vuole davvero sostenere che cambi davvero qualcosa?
 
Tratto da www.bioblu.org
Saluti a tutti
Roberto

mercoledì 6 giugno 2012

Un Anno di partecipazione

Ricorre in questi giorni il primo anniversario dell’insediamento del MoVimento 5 Stelle nelle Istituzioni della città di Torino. 2 Consiglieri comunali e 10 circoscrizionali (1 per Circoscrizione) hanno fatto da portavoce ai migliaia di cittadini che gli hanno dato fiducia, ma soprattutto che hanno dato fiducia a loro stessi. Votare il M5S infatti vuol proprio dire votare se stessi. Ma per far ciò dobbiamo uscire dallo schema classico del delegare come nel passato.
E’ fondamentale per una “non-struttura” come quella del MoVimento, la partecipazione da parte di tutti, ognuno piccolo “specialista” nel proprio campo, per aiutare chi è stato eletto a districarsi tra Commissioni e Consigli, tra Pareri, Interpellanze, Interrogazioni, Ordini del Giorno e Mozioni.
In quest’ambito è inserita anche la mia presenza da attivista. Un anno di partecipazione vuol dire aver trascorso questi  12 mesi a fare Politica. Nei miei primi 40 anni non ne avevo mai fatto e posso assicurare che questo mettersi in gioco è stato stancante, legato a delle rinunce, ma estremamente esaltante.
Fare i banchetti al mercato il sabato mattina per raccogliere firme nella Petizione contro l’Inceneritore del Gerbido tra settembre e maggio ha significato affrontare il freddo, dopo essersi svegliato a volte anche puntando la sveglia e soprattutto rinunciare a portare i 2 miei bimbi al parco o in biblioteca. Ma ha anche significato portare alla causa un migliaio di firme, incontrare tantissime persone con cui si è dialogato di politica, economia, ambiente. Questo è un valore a mio avviso inestimabile.
Seguire i Consigli e le Commissioni (quante ne ho seguito quest’anno…), iscritto alla II, IV,V,VI (Urbanistica e Lavori Pubblici, Sanità e Sevizi sociali, Sport Turismo e Tempo Libero, Ambiente ed Aree verdi) mi ha permesso non solo di essere presente alla vita politica di quartiere e Comune, ma soprattutto di poter dire la mia opinione davanti ai rappresentanti politici di tutti i partiti. Ma soprattutto mi ha permesso di scoprire che si può essere ASSENTI anche se si è presenti in aula (basta alzare la mano e dichiarare di “non esserci”), di vedere come siano più importanti per alcuni eletti i gettoni di presenza più delle Commissioni stesse  (basta firmare all’inizio della seduta e poi in qualunque momento si può andare via, anche subito!).
Quanti attacchi politici ho dovuto subire in Rete o per strada per la mia appartenenza da attivista al MoVimento, la maggior parte delle volte per sterili polemiche o discussioni senza vera sostanza. Ma anche richieste di delucidazioni su chi siamo, cosa vogliamo, cosa diciamo.
Io credo che per fare tutto questo si deve partire (come in ogni cosa del resto) dalla preparazione approfondita e dallo studio del Programma, dei Valori che il MoVimento vuole portare nella società. Fondamentali sono la Partecipazione, la Trasparenza, l’attenzione all’Ambiente, l’eliminazione dei soldi dalla politica. Io credo che essere attivista nel M5S voglia dire dedicare il proprio tempo volontariamente nel tentativo di cercare di cambiare la situazione politica il meglio possibile anche coinvolgendo esponenti dei partiti a far germogliare il seme dell’onestà e della VERA voglia di fare che hanno anche alcuni di loro.  Cambiare il modo di concepire la politica sia dei cittadini sia delle Istituzioni e di chi ne fa parte, ma soprattutto riavvicinare le persone alla cosa pubblica e alla Politica, quella con la P maiuscola.

giovedì 31 maggio 2012

Questa mozione è una stronzBIIIP


E' questo che mi sono sentita dire oggi durante la capigruppo in cui ho presentato agli altri presenti la mia mozione per introdurre la doppia firma per l'erogazione del gettone di presenza.
Dopo aver sollevato l'argomento questo autunno, con un'interpellanza che evidenziava anche il momento economicamente difficile, molti cittadini che partecipano alle commissioni hanno notato il comportamento di alcuni Consiglieri, addirittura, questo pomeriggio, prima di fare il mio ingresso alla capigruppo, un signore mi ha detto “bisogna fare qualcosa per quelli che firmano e poi se ne vanno”.
La decisione di parlarne a tutti mi è stata suggerita dal capogruppo del PD così facendo chiunque condivida il documento puo' firmarlo...e così ho fatto.
E' partito un giro di opinioni da chi non si sente chiamato in causa perchè comunque ascolta il tema dell'ordine del giorno, ne prende il senso, e poi magari va via quando inizia il dibattito dei cittadini, chi dice che queste idee deve approvarle il Comune, chi non vuole sentirsi limitato da 3 o 4 cittadini perchè se viene chiamato per un'urgenza deve andare via e, solo se ha voglia, rimane ai sentir parlare i cittadini.
Ma ancora il Presidente vuole evidenziare che di questo passo, come già mi disse questo autunno, diremo che puo' prendere il gettone solo chi interviene, mi dice anche che è un metodo del Movimento per accaparrarsi consensi perchè se davvero avessi voluto risolvere il problema ne avrei discusso in quella sede senza proporre una mozione con il simbolo del gruppo consiliare che rappresento.
Solo Barla della Lista civica La Piazza appoggia la mia mozione e la firma ricordando al presidente che siamo all'opposizione e che questi sono i documenti che noi possiamo presentare per poter incidere, in effetti chi è in maggioranza se volesse intervenire sul metodo avrebbe i numeri per farlo...
Si toccano gli apici della democrazia e della discussione civile quando la mia mozione viene definita una stronzata...da gente che, forse, come un mantra dovrebbe ripetere il nome del suo partito ohmm...mòderati...mòderati...mòderati...

Serena Imbesi

CSI Piemonte da ente pubblico a futura S.p.a.

Il CSI Piemonte, consorzio informatico pubblico fra Regione, Province, Atenei, Comune di Torino e altri 90 soggetti territoriali della nostra Regione, è la prima realtà piemontese del settore ICT. Occupa 1200 dipendenti e le attività dell'indotto coinvolgono aziende con centinaia di addetti. Oltre ad operare direttamente per la gestione e lo sviluppo del sistema informativo degli Enti consorziati è impegnato a coinvolgere le aziende piemontesi in progetti ICT a livello nazionale ed internazionale.
Il CSI realizza direttamente progetti di sviluppo e gestisce con suoi dipendenti tutti i sistemi informativi degli enti consorziati arrivando per questo ad avere un positivo rapporto continuativo di fiducia con gli utenti della Pubblica Amministrazione. Parliamo di attività di tutti i giorni, in ambito sanitario (ex: prenotazioni, 118), riscossione tributi, anagrafi, biblioteche, etc…

Alcuni politici hanno deciso di farlo diventare una Società per Azioni, in assenza di un piano industriale, e con mancanza di visibilità sulle reali intenzioni di privatizzarlo oppure di smembrarlo e di vendere alcune parti a soggetti terzi.

La presente petizione ha come obbiettivo il ribadire la necessità di mantenere il CSI UNITO e PUBBLICO, al servizio del cittadino e non come ente di profitto per privati.



Gianmario Cabras

sabato 28 aprile 2012

Recensione del film Diaz a cura di Enzo

Il film racconta i fatti accaduti nei giorni di luglio 2001 a Genova, sulla base degli atti dei processi che si sono  svolti nei confronti dei poliziotti che si sono resi  colpevoli di numerosi  reati (dal falso in atto pubblico, alla violenza privata, da abuso di autorità ad abuso di ufficio, dalle lesioni al principale dei reati, vale a dire la tortura, per il quale tuttavia nessuno è stato  perseguito per il semplice fatto che nel codice penale italiano non è -ancora, speriamo per poco- prevista come reato).
Detto ciò, e grazie alla proiezione a cui ho assistito il 3 aprile al cinema Nazionale di Tolrino, alla quale era presente anche il regista, oltre al produttore, e ad uno degli attori (in rappresentanza dei circa trenta attori che hanno interpretato i relativi personaggi – inoltre nel film sono inclusi anche 3 minuti di filmati originali, girati da operatori, presenti sui luoghi  al momento dei fatti, i quali hanno acconsentito che i loro spezzoni di “film da occasionali videoamatori”, fossero inglobati nella versione finale del film), ho potuto ascoltare dalla  viva voce del regista le ragioni, il ”movente” , che l’ha spinto a questa meritoria operazione cinematografica: vale a dire rappresentare lo “stato di diritto” , soprattutto ciò a cui talvolta anche tale stato di diritto può dar luogo, quando per qualche motivo contingente vengono  sospese le regole,  a cui tutti siamo soggetti.
In altri termini anche il peggiore  degli stati di diritto (in cui cioè il diritto, il principio che “la legge è uguale per tutti”, dovesse venire sospeso o congelato), è  pur sempre meglio dello  “stato  di forza” , nel quale il branco, qualunque branco, può dettar legge, la sua legge.
In un certo senso è anche un film sulla guerra (alcune scene violente sembrano vere e proprie scene di guerra, le stesse che accadono  in paesi in cui attualmente sono in corso guerre militari o guerre civili): per questo motivo  mi è venuto in mente l’art.11 della nostra Costituzione, che così recita:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Al di là di ogni schieramento di parte, il regista mette in risalto il fatto che, anche nella polizia (così come tra i manifestanti), non tutti hanno le medesime impostazioni “filosofiche”: così come ci sono black-block, il cui unico scopo è di vandalizzare le cose (al di là del messaggio nascosto nei  comportamenti, vale a dire simbolicamente di tipo anticapitalista – prendersela con una filiale di banca, con un  bancomat, con le auto, insomma con ciò di cui siamo diventati schiavi) analogamente  c’è il poliziotto che non accetta di assolvere ad un improprio  ruolo di  forza di polizia e di giudice, che sommariamente somministra la sanzione, sottoforma di razione di rabbiose manganellate, o mediante indicibili umiliazioni verso persone che hanno  il solo difetto (oltre ad essere una parte debole) di pensarla diversamente da lui/lei (apro una parentesi , grazie a ciò che ha raccontato il regista ieri sera: il personaggio della giovane donna, anarchica tedesca, pesantemente umiliata nel corpo  e nell’anima nel film, nella realtà, nonostante l’accaduto,  è rimasta in Italia, ha sposato un rappresentante del Genova Social Forum, con cui ha avuto un figlio – inoltre un’altra giovane manifestante straniera, ha detto di essere stata contenta che sia stato realizzato il film, “perché così finalmente mi crederanno anche i miei genitori”…ai quali aveva raccontato le effettivamente incredibili vicende accadute in quei giorni e notti di un caldissimo luglio di 11 anni fa, a Genova).
Il film mostra (e dimostra, come meglio non si potrebbe) che nella guerra tra opposte fazioni, che ricorrono all’uso della violenza e della  forza, alla fine sono sempre gli inermi ad espiare  le pene, per colpe di altri . La politica, il governo, i capi della polizia, con le loro decisioni opportunistiche( determinate probabilmente anche dal contesto straordinario, che vedeva i capi di stato delle 8 nazioni più grandi della terra, riunite a Genova, con relativo codazzo di uomini della “sicurezza"), aleggia, ma non è l’obiettivo principale del regista.
Guardando il film mi è venuta in mente (fatte le debite proporzioni, in termini di perdita di vite umane) la strage di via Rasella (uno dei cui partecipanti, Rosario Bentivegna.  è morto proprio in questi giorni, novantenne) a Roma, dopo la quale le “forze dell’ordine” naziste decisero, come rappresaglia , di fucilare centinaia di persone, assolutamente estranee all’attentato.
LUTTO
Morto Rosario Bentivegna,
partecipò all'attentato di Via Rasella
Si è spento all'età di 90 anni. Per tutta la vita ha contrastato l'accusa di essersi sottratto ai tedeschi favorendo così la strage delle Fosse Ardeatine
Come detto, nelle intenzioni di chi l’ha realizzato, questo film non vuole essere di parte (benché raccontando i fatti così come sono andati, suoni come una condanna inappellabile - anzi il regista si è limitato, nel racconto delle violenze, commesse da entrambe i lati, che già così sono più che sufficienti a togliervi il respiro) ma si pone l’obiettivo, più alto, di suscitare  in chi lo guarda quelle domande la cui risposta possa contribuire al comune intento che fatti del genere non debbano ripetersi mai più: in altri termini non c’è solo un intento di fare memoria ma di parlare del presente e del futuro, senza  generalizzazioni (i buoni da una parte e i cattivi dall’altra), ma sottolineando, ad esempio che Luca, della Gazzetta di Bologna, è un giornalista di un giornale di centro destra, che il  20 luglio decide di andare a vedere di persona a Genova cosa succede (dopo la morte di Carlo Giuliani).Perciò si prende un giorno di permesso, dato che il suo giornale ha già in loco un paio  di inviati (e quindi il suo direttore non ritiene opportuno mandarne un terzo). E c’è un vecchio militante della CGIL, Anselmo, che per puro caso si trova ad andare a dormire nella scuola dove avrà luogo, per una malintesa “ragion di stato”,  la “mattanza”/rappresaglia decisa  a freddo.
Il film inizia col simbolico e più volte ripetuto, nel corso del film, volo  di una bottiglietta vuota di birra, lanciata contro un’auto della polizia, e che diventa (nel racconto delle forze dell’ordine) uno degli alibi – valutato in una mera dinamica di bilanciamento tra azione e  reazione – usati strumentalmente per giustificare le violenze poste in essere, comunque sproporzionate e inaccettabili perchè contro inermi , incolpevoli, e neanche identificati esseri umani).Dopo la mattanza del 20 luglio, l’inferno  continuò con le  “forche caudine” del giorno dopo nella caserma di Bolzaneto: ciò nonostante solo chi è in malafede potrà tacciare il film “Diaz – Non pulire questo sangue”, di essere un film contro la polizia.
Come noto le vittime delle violenze, fisiche e psicologiche, verranno subito scarcerati e denunceranno i fatti, ribaltando la loro posizione processuale, passando automaticamente da imputati a parti offese (un avvocato presente alla proiezione ha comunque segnalato che nessuno ha ancora ricevuto 1 euro dallo Stato italiano, a causa delle lungaggini burocratiche, nonostante le condanne provvisionali ai  risarcimenti che sono stati loro riconosciuti).  In compenso tra i più di 300 poliziotti che parteciparono al pestaggio nella scuola Diaz, 29 sono stati processati e 27 condannati ( anche se molti nel frattempo hanno fatto carriera ricevendo perdippiù aumenti di stipendio),  e molti altri sono stati processati per le violenze fisiche e psicologiche di cui si sono resi autori materiali nella famigerata caserma di Bolzaneto.

Recensione a cura di Enzo Vinci.

mercoledì 14 marzo 2012

Una Pista Per Tutti

Ormai è noto che la situazione economica torinese è al collasso...anche in Circoscrizione di conseguenza, ieri alcune delibere che impegnavano delle grosse cifre sono state ritirate, fino a quando il Comune non approverà il bilancio noi non protremo spendere. Nella stessa serata pero' dobbiamo deliberare 20Mila euro per una pista di ghiaccio (progetto UNA PISTA PER TUTTI) in poche parole la circoscrizione da questi soldi alla Federazione Italiana Sport Ghiaccio che installerà la pista a Cascina Giajone e chi la usa deve pagare il biglietto...sono fondi rimanenti dal bilancio 2010 già deliberati all'epoca ma poi per alcuni problemi si è rimandato.
I soldi sono impegnati su questo progetto non si possono usare per altro ma se si fosse deciso di non utilizzarli sarebbero tornati in comune, mica buttati via! Vi vengono in mente come potrebbero trovare un utilizzo migliore questi soldi? Oppure pensate che questa pista sia prioritaria per il nostro territorio?
 Serena

giovedì 16 febbraio 2012

PAURA DI UNA TELECAMERA...

Ecco che cosa è successo Lunedì ad inizio Cons$iglio in Circoscrizione 2...un cittadino legittimamente riprende una seduta pubblica, con personaggi pubblici ma subito gli viene imposto di spegnere la telecamera... La gente chiede di citare la legge ma il Presidente non ce l'ha sottomano....

Immobilità insostenibile

Qualche giorno dopo le abbondanti nevicate avevo pubblicato una foto che immortalava un pezzo di ciclabile di Corso Agnelli, in particolare il tratto compreso tra Corso Cosenza e Via Filadelfia, piena di neve e di fatto inagibile per le 2 ruote.
Molti i commenti da chi era indignato, chi esprime il suo dissenso con toni forti perchè è il tragitto che abitualmente utilizza per recarsi al lavoro e chi ci segnala che è solo uno dei tanti casi in città, anche la Coordinatrice alla 2^ Commissione commenta dicendo che ha segnalato il problema.
Da quel 6 Febbraio sono ormai passati 10 giorni e la situazione è la seguente : la prima immagine è del 6 Febbraio la seconda è di questa mattina (16 Febbraio)




Sicuramente la segnalazione c'è stata ma non se ne vedono gli effetti e così i ciclisti preferiscono il controviale per muoversi in sicurezza pur sapendo che il codice stradale articolo 182 comma 9 cita "I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono(...)"
Fare niente o far poco comunica ai cittadini qual'è la direzione in cui, il Comune e la Circoscrizione, vogliono andare sulla mobilità della città.
Le strade sono pulite le ciclabili piene di neve e ghiaccio, un dato di fatto.
A dimostrazione di ciò ci viene segnalata un'altra pista ciclabile questa volta in Corso Allamano (Via Grosso) ormai più simile ad una pista di pattinaggio.




Se l'obiettivo è una mobilità sostenibile per la città i loro amministratori dovrebbero insistere per dare un messaggio forte e non utilizzare le bici solo durate la campagna elettorale!







 

Serena

mercoledì 15 febbraio 2012

La Circoscrizione 2 vota compatta


Ieri al Consiglio della Circoscrizione 2 è successo qualcosa di nuovo e di importante. E' passata una semplice mozione presentata del Movimento 5 Stelle sulla diffusione ai cittadini di informazioni riguardanti il modo corretto di fare differenziata e smaltire i rifiuti.
Tante cose nuove in una singola votazione: per la prima volta abbiamo visto una sala votare (quasi) all'unanimità - e fa piacere, davvero! -; abbiamo ascoltato gli interventi che sottolineavano l'importanza che ha il singolo cittadino nella responsabilità di comportarsi in modo corretto e virtuoso; e cosa molto importante è passare - finalmente! - una mozione della minoranza!


Ricordo ancora quando, durante la riunione attivisti, abbiamo parlato dell'argomento: "dovremmo fare informazione" si diceva, "la gente dovrebbe essere sensibilizzata su un argomento così importante, dovrebbe essere in grado di contribuire attivamente alla differenziazione dei rifiuti, nonostante nella nostra zona non sia attiva la raccolta porta a porta". Serena ha recepito questa proposta e l'ha portata in Consiglio! Ed è stato un successo!
Vorrei dire, all'unica voce fuori dal coro, che la gente dovrebbe essere informata sul fatto che deve portare i propri elettrodomestici da rottamare all'ecocentro in modo che questi vengano smaltiti (gratuitamente). Se la gente lo sapesse non lascerebbe i propri vecchi televisori vicino al cassonetto con conseguente spargimento di componenti e plastica per strada e la successiva difficoltà di recupero da parte dell'AMIAT! E' proprio l'informazione e la consapevolezza che aiuta ad evitare situazioni dannose di questo tipo.
Forse siamo in tempo nell'indicare ai cittadini una strada e chiedere di seguirla senza minacciare multe salatissime. Forse dovremmo fare più informazione e proporre inoltre cultura, stili di vita sostenibili. La circoscrizione è l'istituzione più vicina ai cittadini e, a mio avviso, dovrebbe dare grandi stimoli per incentivare comportamenti virtuosi come la riduzione e il recupero dei materiali altrimenti destinati alla discarica o ad un inceneritore. Forse se ci muovessimo tutti nella stessa direzione non ci sarebbe nemmeno bisogno di discariche ed inceneritori. 
Il sogno che abbiamo in mente è una città a RifiutiZero!
Dico che la mozione che è passata è un ottimo punto di partenza. Dobbiamo lavorare affinchè questa idilliaca armonia di intenti divenga sinergia, unione, impegno comune. Circoscrizione e cittadini insieme.


Penso che politicamente questo episodio sia stato un piccolo risultato da usare come trampolino di lancio per definire un percorso comune e collaborativo! Grazie Serena Imbesi.


Daniel.

mercoledì 8 febbraio 2012

Anche le pietre sanno che SEL è contraria alla cementificazione... però...

Avevamo già parlato qui https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150716285856110 dei futuri palazzi che sorgeranno in Cso Tazzoli/ Via Sarpi.
Sul finale avevo posto alcune domande, le stesse a cui non ho avuto risposta in Commissione da parte della Coordinatrice


Credo però che sia necessaria un'opinione dei Coodinatori e non limitarsi a moderare l'aula: qual'è la linea guida della Circoscrizione? Piegarsi al volere del Comune sempre e comunque oppure ascoltare i cittadini? La priorità è fare cassa oppure tutelare il territorio? Lo chiedo nuovamente con la speranza di aver risposta per capire se ci saranno nuovi rettangoli rossi.

Il 30 in Consiglio abbiamo votato il parere su queste nuove costruzioni,  ritengo interessante condividere la posizione che la Coordinatrice 2^ Commissione Perrone ci ha letto appunto in Consiglio a mio modesto parere incoerente con quel che poi è accaduto, le istanze dei cittadini durante la Commissione sono state completamente inascoltate mi riferisco soprattutto alla richiesta di costruire degli edifici bassi, i problemi già riscontrati con il costruttore, la viabilità compromessa...premesso che prima di costruire case bisognerebbe capire se vi è la necessità (n.b solo 2 alloggi per le famiglie in condizione d'emergenza).
Non è una rilettura in base agli appunti ma una fedele sbobinatura dalla registrazione del Consiglio.


Consultandoci con tutta la maggioranza dopo la commissione abbiamo chiesto di votare un parere favorevole ma condizionato al fatto che almento il 50% del gettito di 1.740.622 Euro, derivante dagli oneri di urbanizzazione dovuti e dagli importi dovuti a titolo di monetizzazione degli standard urbanistici non altrimenti reperibili, venga destinato alla realizzazione di opere pubbliche all'interno del territorio della circoscrizione 2
Questa è la scelta che la maggioranza propone, la scelta che ha fatto e che è pronta a portare avanti.
Io vorrei leggere una dichiarazione mia come capogruppo di SEL, perchè ci tengo molto, perchè è stato un punto che ha creato molte discussioni per cui io ci tengo a rispondere a diverse critiche che mi sono state mosse nel corso delle commissioni e degli incontri pubblici dagli altri consiglieri, voglio esplicitare quello che è il mio pensiero in accordo con quello della maggioranza.
SEL in accordo con la maggioranza sceglie di esprimere un parere favorevole condizionato e nell'esplicitare tale scelta mi pare necessario rispondere alle innumerevoli critiche ricevute nelle ultime due settimane dal gruppo consiliare del PDL formalizzata a più riprese nei riguardi del mio partito dal loro Capogruppo.
Sono stata accusata di incompetenza perchè non ho dichiarato la mia scelta politica circa Via Sarpi durante la II commissione, glisso sul livello personale a cui è stata posta l'accusa che è il prodotto di una politica che cerca di spostare sui singoli individui uno scontro che dovrebbe concentrarsi sui contenuti perchè questo è un luogo dove si esprime una rappresentanza politica e ciascuno di noi è qui a rappresentare chi lo ha eletto e il partito che lo ha delegato, quindi non dovrebbe mai esserci nulla di personale qui e auspico che presto il dibattito con l'opposizione si possa spersonalizzare il più possibile. Questo è comunque il luogo più opportuno per una risposta e a Di Miscio rispondo così: lo ringrazio perchè lui rappresenta per noi di SEL pur a livello modesto di una Circoscrizione un chiaro termometro politico periferico, certo, ma tuttavia chiaro, ogni volta che il partito di Berlusconi e Tremonti ai livelli più alti come quelli più bassi ci attacca con foga rafforza la certezza che SEL ha di lavorare nella direzione corretta del ripristino intanto dei danni profondissimi arrecati a tutti e a tutte da quella compagine governativa e da quel modello culturale. Detto questo dichiaro a tutti che non è nel metodo di SEL praticare la strada di prendere la decisione a priori senza ascoltare la voce dei cittadini senza percepirne le istanze che emergono dai dibattiti in commissione e senza confrontarsi con la maggioranza, ecco perchè non ho espresso una posizione netta in commissione. Anche le pietre sanno che SEL è ideologicamente contraria alla cementificazione e che non vede in essa la via per una pianificazione urbanistica sostenibile ma queste battaglie sono serie e non dovrebbero essere strumentalizzate. A chi è convinto che votare parere sfavorevole significhi essere dalla parte dei cittadini vorrei dire solo questo: un'amministrazione pubblica che nega a una società privata di costruire nega un diritto stabilito dalla legge ovvero dal piano regolatore e quindi contravvenendo a questo diritto paga delle penali in termini di euro molto molto salate e chi le paga? I cittadini.
Il problema non è dichiararsi a parole contro o a favore del cemento ma lavorare politicamente per rivedere il piano regolatore, l'unica via praticabile a mio avviso è quella di lavorare su una revisione del piano regolatore affinché Torino si doti di regole e strategie ecologiche sostenibili e SEL, in Comune, sta lavorando proprio in questa direzione. Entrando nello specifico del palazzo di Via Sarpi io ho preso visione del progetto con l'atteggiamento prevenuto dell'ecologista che io sono, non sarei stata candidata dentro SEL se non lo fossi, immaginando di trovare un palazzo che avrebbe distrutto il paesaggio urbano e basta, con sorpresa invece ho trovato un prospetto che contempla ogni accorgimento per non togliere luce alle villette retrostanti e che rispetto ai mq disponibili sceglie la soluzione migliore per non ledere la privacy dei vicini e che prevede la realizzazione di uno spazio verde pubblico. Inoltre io credo che votare parere sfavorevole significhi negare alla classe media la possibilità di acquistare un appartamento, si tratta di cittadini, famiglie che non potranno mai permettersi di vivere in una deliziosa villetta due piani con giardino come quelle che sorgono in Corso Agnelli ma non per questo si può negare loro la possibilità di acquistare un decoroso appartamento nel nostro quartiere.
Per di più vorrei ricordare a tutti che la convenzione stipulata con Nexity prevede che 136 mq di edificazione vengano destinati ad edilizia convenzionata e questo significa 2 alloggi destinati alle famiglie che sono in condizione di emergenza abitativa. Il parere favorevole condizionato nasce dalla riflessione sull'atteggiamento come dire distratto da parte del Centro nei confronti della Circoscrizione, è vero che il regolamento prevede che la monetizzazione non vada alle Circoscrizzioni e trovo che ciò sia iniquo ma è pur vero che con un'ottica localista-individualista non si cresce e non si migliora.
La città intera è costellata di situazioni gravi che necessitano di soluzioni urgenti ed è giusto che il gettito derivante da monetizzazione venga utilizzato per risolvere questioni la cui conclusione rappresenta un beneficio per tutti e un dovere quasi morale a prescindere dalla lontananza o vicinanza geografica, guardare solo invece al piccolo orticello può degenerare spesso in atteggiamenti di chiusura politica e miopia amministrativa ma nel contempo il Comune non può non tenere in considerazione che il palazzo sorgerà in questa Circoscrizione e che anche nel nostro territorio esistono emergenze, situazioni da risolvere in maniera solerte e decisa come, per esempio, la realizzazione del parcheggio del poliambulatorio di via gorizia.

Ovviamente il parere passa coi voti favorevoli della sola maggioranza, tutti gli altri Consiglieri contrari...

Serena

domenica 5 febbraio 2012

Avrei da fare una "Commissione"

In considerazione alla partecipazione attiva in molte Commissioni della Circoscrizione 2 di Torino in questi ultimi 8 mesi, ho avuto modo di osservare comportamenti politici e non dei consiglieri, presenze ai soli fini di ottenere il gettone, litigi vari che hanno portato ad insulti e sfiorato querele e soprattutto totale disinteresse da parte di alcuni esponenti della Giunta alla condivisione politica degli argomenti trattati.
Le Commissioni garantiscono il costante collegamento tra le attività istituzionali e le istanze partecipative, pertanto sono aperte al contributo dei cittadini e delle organizzazioni democratiche operanti nella Circoscrizione e per questo estremamente importanti.
Il bello di una Commissione è dunque la partecipazione attiva dei cittadini che hanno l'opportunità di dire la loro in presenza dei politici del territorio e della Giunta della Circoscrizione che coadiuva il Presidente nelle sue funzioni esecutive.
Quello di cui voglio parlare però in questo momento è l'utilità di alcune Commissioni che vengono presentate in tutte le Circoscrizioni per chiedere un Parere dopo una discussione in Comune.
Quanto ci costa innanzitutto una Commissione? Facciamo i calcoli della serva. Un gettone per il Consigliere presente è di circa euro 50, i consiglieri per ogni Circoscrizione sono 25 e a Torino le Circoscrizioni sono 10, dunque,
€50gettX25consX10Circ.=~€12500.
Siamo in un grosso periodo di crisi e una Commissione dove si chiede un parere per una variante del comune che può essere recepita o meno dai condomini ha veramente senso di esistere? E il parere sull'archivio storico? Altri €12500 (10 minuti di Commissione?) E il parere sugli orari degli acconciatori ed estetisti (di nuovo comunale di base)? Altri €12500. Qualche assente, qualcuno ( che strano caso, del M5S, non ha preso gettone) siamo a €35000 per 3 argomenti che hanno girato tutte e 10 le Circoscrizioni. Si fanno in media una decina di Commissioni al mese per singola Circoscrizione, ma non voglio fare ulteriori calcoli perchè ritengo alcune di esse estremamente importanti. Sono quelle con ordine del giorno di recepimento o richiesta parere che mi lasciano perplesso. Perchè? Semplice, mancano i soldi, non si rispetta il Patto di Stabilità e poi si tagliano servizi, cultura e si aumentano parcheggi in zona blu e biglietti GTT!!!
Sono troppo polemico?

Massimo

domenica 29 gennaio 2012

LAVORO E PENSIONI

Premessa:
Partirei col fare un discorso più ampio che comprenda tutto il ciclo, quindi bisogna parlare di lavoro e di pensioni, una cosa senza l'altra ha poco senso... è un percorso di vita, ottimizzare solo una fase andrebbe sicuramente a discapito delle altre, quindi parlerò di lavoro e poi di pensioni.
 
Alcune informazioni preliminari:
Pensioni la mangiatoia infinita....
Come sicuramente sapete l'INPS è fra i pochissimi enti statali in attivo, potete recuperare facilmente la notizia sul web http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/12/inps-in-attivo-di-276-miliardi-i-dati.html ma ce ne sono anche altre più recenti.
E siccome di miliardi nell'inps c'è ne sono diversi, lo sport preferito dei governi passati, ma anche di quello in carica ora, sembra essere il vecchio adagio di Petrolini, i soldi bisogna prenderli dove ci sono, dai poveri, ne hanno pochi, ma sono in tanti.
 
Così con subdole scuse, e false notizie, ci mandano in pensione con diversi soldi in meno, nella speranza che il trapasso ci colga sul lavoro... inoltre i giovani non accederanno al lavoro perchè i pochi posti sono occupati da persone sempre più anziane.
 
Questo sistema causa immobilismo e cristallizzazione delle aziende, che diventeranno sempre meno competitive... con i risultati noti di sofferenza, fallimento, povertà che dilaga a macchia d'olio.
 
E' evidente che continuando su questa strada perdiamo tutti, imprenditori e lavoratori, è necessario riformare questo stato di cose, facciamolo con l'unione dei cittadini che sono imprenditori, e con quelli che sono lavoratori....
Discutiamo insieme per fare nuove leggi in questo campo, io una proposta c'è l'avrei, sicuramente va migliorata.
 
Differenze lavoro pubblico(dei servizi) / privato
Per il pubblico impiego, dove sostanzialemente non si produce un oggetto, ma servizi, e quindi benessere, bisogna parlare di stipendi.
Nelle società private il proprietario può anche erogare stipendi favolosi, se ritiene opportuno, ma nello stato ci vuole un tetto... massimo 5000 euro al mese, per qualsiasi mansione, che tu sia un ministro, un medico, o un magistrato.
Non deve più esistere l'impiegato amministrativo a 1200Euro e il ministro a 25000Euro.
Escuderei solo i ricercatori, nelle lore teste si formano le possibilità del mondo che verrà, questo caso dovrebbe essere quindi valutato con dovizia, equilibrio e molta saggezza.
 
 
Proposta per il lavoro:
Istituiamo quello che una volta si chiamava apprendista, ma tracciamo un percorso di crescita, l'apprendista ed il futuro pensionato, percorreranno alcuni anni di carriera insieme.
Il pensionando, sarà scelto dall'azienda, e gli sarà affidato un apprendista, anche lui scelto dall'azienda, insieme percorreranno tre anni (ma potrebbero essere anche meno, dipende dalla funzione)  
In questo periodo l'apprendista imparerà i vari dettagli del lavoro, imparerà a diventare indipendente, a diventare un elemento che porta valore all'azienda... apprenderà l'esperienza del suo tutor, il quale ha il dovere di istruirlo e di farlo crescere, di insegnarli la storia aziendale e prepararlo per il futuro che verrà.
Opportuni momenti di verifica dovranno essere istituiti da parte dell'azienda, lungo questo percorso temporale.
 
Durante il periodo di subentro, così lo chiamerei, sarà possibile il licenziamento per non raggiunti obbiettivi, ma terminata questa fase non sarà più possibile licenziare arbitrariamente i lavoratori.
Penso che si debba anche introdurre una percentuale massima oltre la quale gli apprendisti non possano essere licenziati. (ho difficoltà a credere che siano tutti incapaci)
 
Durante la fase di apprendistato, il datore di lavoro avrà un grosso sgravio contributivo per l'apprendista, ed uno anche per il tutor, questo dovrebbe invogliare gli imprenditori virtuosi ad investire sulle persone, che in fondo sono la vera azienda.
 
Al termine di questa fase il Tutor andrà in pensione e cederà la propria attività al suo apprendista che ne prenderà a quel punto anche i benefici economici o parte di essi, salvo quelli di anzianità.
 
Proposte per la pensione:
Per lasciare spazio alle generazioni future, organizzerei le pensioni in questo modo:
- Si può andare in pensione con 35 anni di servizio, a 40 di servizio non puoi più lavorare.
- Ogni anno di lavoro contribuisce al 2% della tua pensione calcolata su ciò che hai versato, rivalutato negli anni.
- Se arrivi a 65 anni e non hai ancora 35 anni di servizio, prenderai la quota del 2% per ogni anno versato.
- Chi non ha versato nulla perchè invalido sarà a carico della colletività con una pensione decente per vivere
- Tutte le pensioni non potranno superare 5000 euro mese e ovviamente le quote che si pagano durante il lavoro terranno conto di questo tetto.
- Se scegli di non versare contributi, perchè benestante nessuna pensione ti verrà riconosciuta.
 
Concusioni:
Quello che le proposte sopra vogliono mettere in atto, è uno maggiore uguaglianza fra i cittadini, che nel loro percorso di vita saranno prima studenti, poi lavoratori, poi pensionati.
Una maggiore uguaglianza significa anche maggiore civiltà e solidarietà, senza demonizzare coloro che dispongono di capitali e vogliono vivere da "ricchi", ma garantendo che il tessuto sociale non degradi verso una schiavitù gestita da chi ha più potere economico.
 
Grazie per lo spazio offerto, tornerò appena posso su altri argomenti
Un saluto a tutti
Ciao
Roberto

martedì 24 gennaio 2012

Il dominus e il politico

Io non leggo molto però questo pezzetto di libro mi ha fatto riflettere su i piccoli e grandi politici che ci governano...

Nell'antica Roma il dominus riceveva a casa sua i clienti, ossia persone del popolo bisognose di denaro, viveri, consigli ecc...
Cosa ci guadagna il dominus? Certo, in cambio pretenderà che gli si facciano piccole commissioni, ma il suo vero scopo è il potere. Egli si crea un bacino di sostenitori e simpatizzanti che lo voteranno quando si candiderà.
La parola "clientela" definisce abbastanza bene l'obiettivo del dominus. E la fitta rete di clientele è ovunque, diffusissima, anzi costituisce davvero una delle trame, degli orditi sociali di Roma. Perché in città quasi 
ogni uomo ha un legame di rispetto e a volte obbedienza nei confronti di qualcuno più ricco e potente di lui.

Già nell'antica Roma esisteva il sistema delle clientele, la differenza è che oggi alle persone comuni gli vengono solo fatte promesse mentre ai ricchi, i potenti e i mafiosi viene offerto il sostegno che richiedono perché sono in grado di offrire più potere con minor sforzo. 

Gabriele 

lunedì 23 gennaio 2012

Una nuova mobilità

 
Premesse:
E' scontato che dovremo tendere a muoverci di meno per le nostre attività lavorative e di studio, insomma muovere le idee piuttosto che le persone.
Voglio però partire da alcuni risvolti psicologici e pratici, la società non potrà cambiare in pochi anni, ci vorrà tempo e i cambiamenti saranno lenti, nel frattempo molti di noi continueranno ad usare l'auto per muoversi, con evidente impatto ambientale e costi per tutti.
Ho cercato di dare risposte al fatto che molti usano l'auto, la più ragionevole che mi è venuta in mente è che la mobilità individule è appagante, nel senso che ci piace, l'auto in questo caso amplifica le nostre possibiltà naturali di muoverci.... non vogliamo rinunciarci, ovviamente gioca anche la cattiva educazione ad un "muoversi" in modo più ecologico e sostenibile, e il continuo bombardamento mediatico che esalta l'assioma che per muoverti ti serve una macchina, meglio se la compri nuova e da noi.
Rimane comunque  il punto di fondo, un mezzo che ci muove è allettante, seducente.
 
Cambiamento ma senza esagerare:
Senza esagerare perchè altrimenti non ci segue nessuno, bisogna operare per gradi.
Non scendo in dettagli tecnici, che si possono facilmente reperire in internet, ma pongo alcuni punti su cui ragionare:
1) Se di mattina quando la maggior parte delle gente si muove per lavoro guardiamo nelle auto, vedremo 1 o 2 persone, raramente, ne vedremo di più... idem la sera al ritorno.
Una mattina mi sono preso la briga ed anche il gusto di esaminare 100 auto, solo 11 avevano 3 o più persone a bordo.
2) Il percorso medio sta intorno ai 10Km. quindi 20Km. al giorno
3) Il traffico in città nelle ore di punta va a 20Km/ora in media in certe zone molto di meno.
5) Di solito serve un pieno ogni 15gg. che ormai genera una spesa di 60-80 euro
6) Esistono vetture elettriche per portano 2 persone e qualche borsa a partire da 7000 euro circa, hanno un autonomia di 150-200Km, caricarle costa 1 euro anche meno in taluni casi, e quando sono ferme in coda non consumano nulla. Ovviamente non inquinano, sono molte più leggere (400kg.) ed occupano poco più dello spazio di uno scooter. (stessa lunghezza, maggiore larghezza)
Infine se facciamo i conti, sono mediamente una ricarica a settimana, 4 euro al mese.... il bus costa di più, e inquina anche di più.
 
Cosa propongo:
Facilitiamo una coscenza collettiva che porti a scegliere questo nuovo mezzo di trasporto individuale, che ha anche il vantaggio di sottrarsi dalle lobbies dei petrolieri, se compreremo meno benzina, saranno meno potenti verso di noi, perchè non ci interessa ciò che hanno, inizialmente lo stato ne patirà per i mancato incasso delle accise, ma sul lungo anche lo stato ci guadagnerà liberandosi dai lacci imposti dalle maior dei petroli (vedi libertà di fare pozzi a 5 miglia delle spiagge italiane, prima erano 12).
Questo obbiettivo si può raggiungere partendo dal basso come facciamo noi del M5S, ad esempio, propongo di realizzare nelle vie del nostro quartiere dei parcheggi riservati alle vetture elettriche, con annessa colonnina di ricarica, chi desidera ricaricare, inserisce la sua card e gli verrà addebitata la spesa, intanto il comune incassa qualcosa, e non il petroliere.
Man mano che la gente prende coscenza che il suo vicino viaggia con 4 euro al mese o poco più, altri vorranno comprare una vettura elettrica, il pensiero comune, anche delle persone che se ne fregano dell'ecologia sarà semplice, perchè io devo spendere 100 euro al mese e quello nemmeno 10?
 
Si potrà quindi iniziare la Fase 2, parcheggiare costa, ma ai veicoli elettrici no, e si aumenteranno le colonnine di ricarica, questa è la fase più critica, perchè le vetture tradizionali non verranno abbandonate, del resto se devi andare lontano, con più gente a bordo o con bagagli ingombranti non hai alternative, bisognerà pensare ad aree dove parcheggiare le vetture tradizionali, magari video sorvegliate, gestite dal comune, ad un prezzo equo, che so 5-10 euro al mese per il tuo posto auto, per facilitare questa fase si può permettere la circolazione dei veicoli elettrici in ZTL e ridurre il costo del parcheggio in zona blu sempre per l'auto elettrica.
 
Fase 3, l'auto elettrica è ormai diffusa per l'uso in città, si dovra introdurre il divieto di circolazione delle auto non elettriche nella ZTL, fatto salvo i soliti permessi, contemporaneamente istituire un sistema di noleggio delle auto tradizionali, diciamo che la città potrebbe mettere a disposizione una card che permette di andare in un deposito, prendere l'auto e partire con essa a prezzi vantaggiosi, questo è propedeutico alla fase 4.
 
Fase 4, il pensiero medio è a questo punto modificato, fatto salvo il concetto di mobilità individuale, abbiamo stravolto il concetto emozionale che fino ad ora era legato all'auto, sostituiendolo con un concetto di utilità.
Sarà facile ora far passare l'idea che un veicolo elettrico in famiglia, magari 2 sono sufficenti, un veicolo tradizionale non serve, quando ne ho bisogno per portare un mobile e per andare in vacanza lo si affitta.
Costa meno che mantenerlo fermo tutto l'anno per un uso che non va oltre 3 o 4 settimane.
 
Considerazioni finali.
Cosa abbiamo ottenuto da questo cambiamento
- Minore, quasi zero impatto ecologico a parità di mobilità (Anche l'inquinamento acustico sarà molto più basso... avremo nuovamente città silenziose, al semaforo ferme al rosso una coda di auto producono circa 90dB ad un metro di rumore, quelle elettriche non producono nulla)
- Minori costi individuali e collettivi per la mobilità
- A seguito dei veicoli privati elettrici, anche i bus saranno convertiti in elettrici perchè i cittadini non sopporteranno più i vecchi veicoli rumorosi e mefitici.
- la superficie occupata dalle auto private diminuirà almeno della metà, ma rispetto ad un SUV (e ce ne sono tanti) di anche 4 volte.
 
Visione futura....
- Le auto elettriche nate come mezzo utilitario, non sono accattivanti nella linea, ma tutti l'hanno accettato del resto inizialmente era quel mezzo utilitario per muoversi in città, senza inquinare e a costo bassissimo.
- Le auto tradizionali private sono rimaste pochissime, per lo più si noleggiano.
- L'evoluzione dei sistemi di autoguida sono ormai una tecnologia matura e di larga scala, facilmente applicabili alle vetture elettriche,
- I vecchi parcheggi destinati alle auto a motore endotermico sono ormai vuoti, possono facilmente ospitare le vetture elettriche, che con il sitema di autoguida, si ricaricano da sole, vanno al parcheggio da sole dopo averci lasciato a casa, vengono a prenderci al mattino con un sms.
Viene facile a questo punto pensare; perchè possedere un auto che sta sempre ferma, potrebbe essere della collettività, io la condivido, la chiamo con un sms, ma può chiamarla chiunque aderisca al servizio, questo comporterebbe un minor numero di auto per ogni comunità, e quindi meno sprechi di risorse per costruirle.
 
L'ho fatta lunga
ma è una delle mie tante idee per il futuro, prima che a qualcuno venga in mente di fare del lucro manipolando le masse come hanno fatto da sempre, appropriamoci noi delle nostre idee e dividiamole con gli altri gratis.
 
Ciao
 
Roberto

venerdì 20 gennaio 2012

GIOVANI, ABBIATE CORAGGIO DI SCEGLIERE

Da tempo e numerose parti si sente una frase : la politica deve cambiare !

Per cambiare la politica, però, occorrono persone ed idee nuove.

In Circoscrizione i giovani non mancano e la loro collocazione è di rilievo, sia all’interno della giunta che nel gruppo consiliare.

Di idee nuove, invece, neppure l’ombra .

La Circoscrizione sta vivendo momenti poco esaltanti che sono sfociati con la palese dissidenza di alcuni protagonisti .

Le motivazioni non sono state esplicitate, diversamente, le modalità con le quali si pensa di risolvere la situazione sono state delegate a soggetti terzi.

Proprio questo passaggio è significativo di una mancanza di perizia delle persone coinvolte e della insufficiente coesione politica della maggioranza.

In una congiuntura così particolarmente difficile, dovrebbero emergere personaggi, se non carismatici, almeno di esperienza che, tra l’altro, non mancano tra i consiglieri.

Eppure la soluzione pare ancora essere di là da venire e, se troverà conclusione, il merito dovrà essere dato a terzi, siano essi persone o organismi.

A questo punto si potrebbe affermare che la politica non è cambiata, che i giovani sono stati reclutati su vecchie basi di appartenenza e che le priorità di scelte rimangono lontane dalle necessità dei cittadini ; insomma cambiano i nomi, ma la sostanza rimane la solita.

Nonostante quello che sta apparendo, io, invece, voglio spendere fiducia nelle capacità delle giovani leve.

Hanno cultura ed elasticità mentale, si sono messi in gioco ed ora debbono trovare il coraggio di esporsi, di prendere decisioni politiche, debbono manifestare la propria personalità : insomma, devono provare a diventare protagonisti.

Hanno una responsabilità che è diversa da quella di coloro che, con il tempo, hanno fatto della politica una mera appartenenza senza se e senza ma.

Hanno in primo luogo la responsabilità di se stessi e quella di decidere.

Troppo facile ed inutile vivacchiare nell’ombra di manovre dettate da altri, difendersi con scudi di intrecci politici, delegare a regolamenti, norme o leggi lo svolgimento della vostra partecipazione, sopravvivere in attesa di soggiacere a decisioni altrui.

Giovani, trovate la forza per sbagliare, per resistere sul palcoscenico, ma come attori e non comparse.
Iinterpretate i desideri e realizzate le aspettative ; questo è il vostro momento che non vi lascerà altre possibilità

Il tempo scorre e non ritorna !.

Chi, se non voi, ha il diritto anche di provare ed anche di sbagliare.

Lasciate la mano che vi conduce ( e che vi trattiene ) e provate a camminare da soli senza eccessive paure : sarete ricambiati da una vostra crescita personale e da potrete concorrere ad un vero cambiamento della politica.

Il fallimento che sembra palesarsi in Circoscrizione non è originato da soverchie difficoltà della materia, ma da una vostra mancanza di volontà ad agire.

Prendete Voi in mano la Storia, fatela vostra, plasmatela, non subitela !

Fate vedere che i giovani hanno del valore aggiunto che va oltre al livello culturale, che non solo possono dirigere, ma soprattutto scegliere.

Avete il dovere di far tutto ciò e se lo eviterete, non potrete dare la colpa ad altri, ma solo alla vostra mancanza di coraggio.

Giovani, agite subito CAZZO !

Gualtiero